Nel 2012 su internet la spesa (ossia le puntate al netto delle vincite, quindi le perdite effettive) per i giochi d’azzardo è stata pari a 749 milioni di euro, con un incremento del 2 per cento rispetto all’anno precedente. Il che vuol dire 100 milioni di euro in più rispetto agli incassi del botteghino del cinema, due volte in più rispetto al teatro e addirittura il triplo rispetto ai templi del calcio. C’è da aggiungere un dettaglio: i dati resi noti dai Monopoli di Stato riguardano solo appunto la spesa, ossia quanto hanno perso i giocatori. Se fosse pubblico anche il dato su quanto hanno effettivamente puntato, si scoprirebbe che il divario rispetto al cinema o allo stadio è ancora maggiore.
I giochi on line rimangono, per ora, comunque un’esile fetta, pari al 4 per cento, rispetto al giro d’affari complessivo dell’industria dell’azzardo. E anche su internet le preferite sono ancora le slot machine e i giochi da casinò, dove nel 2012 la spesa è triplicata, arrivando a circa 150 milioni di euro. Sono in calo invece le scommesse sportive (-20%), il poker (-7%), bingo, concorsi a pronostico ecc (-20%).
Dal 2008 al 2013 sono 2,8 milioni gli italiani che almeno una volta hanno giocato on line, mentre sono 800mila gli habitué (almeno una volta al mese). L’identikit del giocatore tipo è: uomo, residente al centro-sud, di età tra i 25 e i 44 anni. Gioca poco, circa 50 euro al mese.
Rispetto agli anni scorsi, infine, le imprese che investono sul gioco on line stanno diminuendo: erano 274 nel 2011 scese a 143 nel 2012. E il 74% del fatturato è in mano a 10 imprese. Il futuro del gioco on line è rappresentato dai cellulari e dai tablet, anche se per ora gli smartphone assorbono solo il 3% del fatturato on line. Per quanto riguarda i tablet non ci sono ancora dati disponibili.
Redazione: Dario Paladini, 16.10.013