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L’immigrazione in Lombardia

Uno straniero su dieci intende andarsene dalla Lombardia. Il 6,4% vorrebbe tornare nel Paese d’origine, il 4,9% trasferirsi in un altro Stato. È quanto emerge dal 12° rapporto dell’Osservatorio regionale per l’integrazione e la multietnicità (Orim), presentato questa mattina al Pirellone bis, secondo il quale per la prima volta da dieci anni il numero degli immigrati è diminuito, del 2,6%: al 1° luglio 2012 erano 1 milione e 237 mila, 33mila in meno rispetto al 2011. Che la Lombardia non sia più la meta ideale degli immigrati lo dimostra anche il fatto che la percentuale di chi vuole andarsene schizza a oltre il 40% tra coloro che sono arrivati nel corso del 2012, ed è comunque alta, intorno al 20%, tra coloro che vi risiedono da 1 o 2 anni. “Se le condizioni di crisi del mercato del lavoro continueranno ad aggravarsi il flusso in uscita degli immigrati è destinato ad aumentare”, commenta Giancarlo Blangiardo, demografo che ha curato la parte statistica del Rapporto. La disoccupazione tra gli immigrati è salita dall’11,7% del 2011 al 14,4% del 2012. I più penalizzati sono gli under 30: oltre la metà ha difficoltà di accesso al mercato del lavoro.
Le famiglie immigrate sono sempre più in difficoltà. Il reddito mediano mensile nel 2012 è sceso a 1.400 euro, nel 2011 era di 1.500 euro. E sono in diminuzione quelle che riescono a risparmiare: mette da parte 100 euro mensili il 27,8% (nel 2011 il 34,7%). Per quanto riguarda le rimesse, le famiglie che riescono a mandare nel Paese d’origine più di 100 euro al mese scendono dal 33% al 28,3%. Infine, oggi solo una famiglia su cinque (20,1%) è proprietaria di una casa, due anni fa lo era invece il 23,2%. “Sono fattori di quanto la crisi stia colpendo gli immigrati e spiega anche la propensione a voler emigrare altrove o tornare nel Paese d’origine”, conclude Vincenzo Cesareo, coordinatore generale dell’Orim.
Un’altra caratteristica dell’immigrazione in Lombardia è che ha sempre di più un volto femminile. Dal censimento 2011, risultano avere la residenza 488.199 donne e 459.089 uomini. Dieci anni fa non era così: i maschi erano 164mila, le donne 155mila. Dal 2003 al 2010 la presenza degli immigrati è cresciuta di 561.285 persone, il 51% donne.

I  numeri, in dettaglio
In Lombardia si concentra quasi un quarto degli oltre 5,2 milioni di immigrati presenti in Italia, regolari e non. Ed è Milano la città in cui c’è una maggiore incidenza degli stranieri rispetto alla popolazione totale: 18-19 immigrati ogni 100 residenti. Seguono le province di Brescia (16%), Mantova (15%), Lodi, Cremona e Bergamo (13%), Pavia (12%), Lecco, Varese, Como, Monza-Brianza (8-9%), Sondrio (5,3%). È quanto emerge dal XII Rapporto sull’immigrazione in Lombardia presentato questa mattina dall’Orim (vedi lancio precedente, ndr). 
Sono in calo gli immigrati senza permesso di soggiorno: l’Orim calcola che in Lombardia siano 96mila (7,8% di tutti gli stranieri), 20mila in meno rispetto al 2011. Il calo è dovuto non solo alle sanatorie (del 2009 e del 2012) ma anche “al crollo dei flussi e forse anche da significativi rientri a seguito della crisi economica”, si legge nel Rapporto.Più di un immigrato su tre (il 35%) in Lombardia proviene da Paesi dell’est europeo, il 23,8% dall’Asia, il 19,2% dal nord Africa, il 13,4% dall’America Latina e l’8,4% dagli altri Paesi africani. In cima alla classifica delle nazionalità, ci sono i romeni (169 mila), seguiti da marocchini (128mila) e dagli albanesi (116 mila). 

Redazione: Dario Paladini 26.03.2013

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