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Il concorsone scuola? Una lotteria.

Giusi Marchetta ha 30 anni. Una laurea in Lettere Antiche presa col massimo dei voti. L’abilitazione all’insegnamento conseguita al termine di due anni di Siss. E una passione per la scrittura, che è riuscita a concretizzare con un romanzo e due raccolte di racconti. Le piacerebbe vivere di questo, fare la scrittrice a tempo pieno.

Come si sa è praticamente impossibile. Vorrebbe allora insegnare Greco e Latino nei Licei, che sarebbe ciò per cui ha studiato con profitto. A questo scopo, dalla sua città, Caserta, quattro anni fa si è trasferita a Torino. Ma in un Paese che taglia e cuce la scuola, e che di anno in anno rimastica classi, istituti e docenti in un vortice di riforme, anche la cattedra diventa una chimera.

Giusi si è dovuta “accontentare” di supplenze come insegnante di sostegno. Ovvero offrire aiuto didattico agli studenti disabili. “Ma lo faccio con passione, finché me lo consentiranno”, dice lei, che sull’argomento ha scritto anche un libro, L’iguana non vuole, edito da Rizzoli.

Come per tutti gli altri precari della scuola, Giusi vive giorni frenetici. Il concorso a cattedra, il cosiddetto “concorsone” è alle porte. Per la prima volta avrà la possibilità di misurarsi con il “Merito”, un autentico sconosciuto nel mondo della scuola. Il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo ha allestito una selezione senza precedenti per vastità della platea dei candidati.

I prossimi 17 e 18 dicembre 321mila giovani e meno giovani si sottoporranno a un mega quiz digitale a risposta multipla. Una prova preselettiva di logica, comprensione testuale, lingue e cultura generale in qualche modo simile a un gioco online che tempo impazzava su Facebook. Martedì 27 novembre il Miur pubblicherà l’archivio informatico di tutti i test.

Da quel giorno sarà possibile cominciare ad esercitarsi. Chi riuscirà a rispondere correttamente ad almeno 35 domande su 50 (ma ogni errore vale mezzo punto in meno!) avrà accesso allo scritto e poi all’orale. Entro la prossima primavera il ministero conta di aver selezionato 11.542 nuovi docenti di ruolo. Potenzialmente anche ragazzi come Giusi, trentenni o anche meno. Una rivoluzione rispetto ai frutti (talvolta decrepiti) del precariato a vita.

“Guardi che questo concorso non mi esalta affatto, anzi” Dice la giovane scrittrice. “Piuttosto mi definirei avvilita, arrabbiata. Per me è un controsenso dover sostenere una nuova prova, un nuovo esame dopo tutti quelli che ho dovuto superare nella mia carriera. A cominciare da quello per l’ingresso nella scuole di specializzazione. Insomma, non bastava l’abilitazione?”.

Non sta studiando?
“Per niente, tanto si è capito, sarà una lotteria”.

Non pensa che il concorso potrebbe premiare finalmente le sue reali capacità, i suoi meriti?
“Forse sì, ma io ho già dimostrato e, penso in modo più serio, le mie qualità, perché ripetermi? Per il resto non penso che tra 300mila e più candidati sia possibile individuare davvero il migliore. Magari vincerà chi mette la crocetta al posto giusto, scegliendo a caso. I posti messi a concorso, poi, sono così pochi. Soprattutto a Nord”.

Perché secondo lei?
“Forse perché uno degli obiettivi è rispedire al Sud un po’ di docenti terroni. Non hanno neppure pensato che, dopo tanti anni, uno tende a mettere le radici, a crearsi una vita. Anche al Nord”.

Come definisce la scuola italiana?
“La scuola è una battaglia. Da ogni punto di vista. Una battaglia per la sopravvivenza. Ma anche di più. È una cosa in cui noi insegnanti crediamo. Un dovere, e una passione. Eppure passa l’idea che lottiamo per il misero stipendio che ci passa lo Stato. Io non ho figli, ma se ne avessi penserei alle classi di 30 alunni, agli edifici scolastici che cadono in pezzi, ai continui tagli, piuttosto che a noi poveri insegnanti”.

Redazione: Antonio Castaldo, 27.11.012, nuvola.corriere.it

Per Terre di mezzo Editore, Giusi Marchetta ha pubblicato “Dai un bacio a chi vuoi tu” e “Napoli ore 11“.

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    Terre di mezzo editore è una casa editrice fondata a Milano nel 1994.
    Pubblica ogni anno più di 100 titoli. Tra le collane principali ci sono: L’Acchiappastorie albi e narrativa per bambini e ragazzi, i Percorsi a piedi e in bicicletta, I Biplani, racconti di grandi autori illustrati da artisti di fama, i manuali creativi delle Ecofficine.
    I primi grandi bestseller sono stati la guida al cammino di Santiago de Compostela e La grande fabbrica delle parole, di Valeria Docampo.
    Negli ultimi anni ha portato in Italia le serie di Dory Fantasmagorica e Cane Puzzone, ha pubblicato più di 40 guide ai cammini italiani e ha dato alle stampe i testi di Paolo Cognetti e Erri De Luca impreziositi dalle illustrazioni di Alessandro Sanna, e di Wislawa Szymborska con Guido Scarabottolo, e Claudio Piersanti con Lorenzo Mattotti.

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