Il 4 luglio, a Roma, il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, e il presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci, hanno riconosciuto la “strategicità” del Parco geominerario della Sardegna, depennandolo dalla lista nera dei carrozzoni pubblici da sopprimere. Un salvataggio che deve molto alla caparbietà della Consulta delle associazioni per il Parco geominerario, che per nove mesi hanno resistito con il loro presidio sotto Villa Devoto, sede dell’amministrazione regionale, per ottenere la fine alla gestione commissariale del parco.
In attesa della firma ufficiale, le associazioni della Consulta continuano a lavorare per rilanciarlo: negli ultimi anni hanno aperto e segnato nuovi sentieri minerari, organizzando escursioni che richiamano 1000-1500 persone per volta. “Non riescono quasi più a gestirli, ma sono molto contenti”, dice Mariacarla Castagna, autrice della guida “In Sardegna tra mare e miniere”, edita da Terre di mezzo e da oggi disponibile in formato ebook.
Tra i protagonisti dei percorsi a piedi in questa magnifica zona dell’isola c’è l’associazione Domus Amigas, una rete di ospitalità diffusa che propone accoglienza nelle case delle famiglie sarde, all’insegna di un turismo responsabile e leggero. “Nonostante la crisi, continuano a proporre i loro laboratori: quest’estate, in particolare, si lavora su orti e agricoltura sinergica, in un connubio che vede autoctoni e viaggiatori eco-consapevoli affondare insieme le mani nella terra”, prosegue Mariacarla Castagna (info, domusamigas.it).
Da annotare in taccuino anche la possibilità di pernottare presso il villaggio minerario di Arenas, una delle ultime novità che non è stato possibile inserire nella guida.
Testo: Andrea Rottini