“Carceri Aperte. Parliamone” è la campagna di sensibilizzazione che vede impegnata nel mese di giugno 2012 l’Associazione Bambinisenzasbarre, in collaborazione con la Rete Europea Eurochips, sul tema dell’impatto della detenzione dei genitori sui figli, ma è anche il momento della raccolta delle firme per la petizione al Parlamento Europeo per la tutela dei diritti dei bambini, figli di genitori detenuti.
La petizione, che può essere firmata on line sul sito www.bambinisenzasbarre.org, chiede maggiore attenzione e informazione su questi minori che spesso sono “bambini invisibili”, a rischio di discriminazione, esclusione e interruzione dei rapporti con il genitore in carcere. Si raccomanda di migliorare le condizioni di visita dei bambini in carcere, di aumentare le ore di incontro con il loro genitore, di incrementare la
consapevolezza e la formazione degli operatori penitenziari.
“Spesso per la maggior parte delle persone il reato del genitore è associato al bambino che ne sopporta la condanna, in silenzio, a casa, a scuola e anche in carcere quando va a trovare il genitore” ha dichiarato Lia Sacerdote, presidente di Bambinisenzasbarre. Il tema “Non un mio crimine, ma una mia condanna” scelto con Eurochips per la campagna europea di informazione ben sintetizza il vissuto dei bambini che hanno un genitore in carcere. Il milione in Europa e i 100mila in Italia ci indicano la dimensione del problema. Tanto che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia ha condiviso l’iniziativa e ha sollecitato tutte le Direzioni degli Istituti del territorio di competenza ad adoperarsi per l’attuazione degli eventi che si sono svolti in questi giorni.”
La campagna di informazione prevede infatti una serie di iniziative che si estendono per l’intero mese di giugno: carceri aperte per feste dei bambini su tutto il territorio nazionale, spettacoli e giochi, workshop e mostre di disegni presso le scuole, aperture di nuovi ‘Spazi Gialli’.
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