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Majorino alla Notte dei senza dimora


Ogni clochard di Milano avrà una tessera salvavita. Lo ha annunciato ieri sera, alla Notte dei senza dimora, l’assessore comunale alla Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. “Chi si rivolgerà al Centro di aiuto della Stazione centrale riceverà questa tessera sulla quale ci saranno i suoi dati e quelli sanitari – ha spiegato dal palco in piazza Santo Stefano -. Non è una misura per schedare i poveri, ma per tutelarli, per fare in modo che quando si rivolgono ai servizi sociali o a una delle strutture di accoglienza del terzo settore, ogni operatore possa sapere chi ha di fronte, quali sono le sue problematiche e quali aiuti ha ricevuto”. 

La Notte dei senza dimora è organizzata (da diciassette anni) da 22 associazioni che si occupano tutto l’anno dei senza tetto. Quella di ieri sera è stata una grande festa accompagnata dalla musica proposta da una decina tra cantanti e band. La piazza era gremita. Con i senza dimora hanno cenato centinaia di persone, grazie al cibo preparato da Progetto Arca e dalla Croce Rossa, oltre ai dolci e alle bevande calde offerte anche dalle altre associazioni. Durante il breve dibattito che si è svolto in apertura della Notte, l’assessore ha anticipato alcune dei principali provvedimenti che verranno attuati con il Piano antifreddo. “Manterremo i 2.700 posti letto che già l’anno scorso avevamo garantito con la collaborazione del terzo settore – ha aggiunto Majorino -. Ci saranno inoltre le unità di strada, così da raggiungere anche chi non si rivolge autonomamente ai servizi offerti. E riproporremo anche l’apertura di centri diurni, dove potranno passare la giornata”. 

Nel suo intervento, l’assessore Majorino ha criticato duramente l’ospedale San Giuseppe, dal quale è stata dimessa H.E., romena di 34 anni, trovata morta tre giorni fa al binario 13 della Stazione Garibaldi. “Chiedo a tutti la massima collaborazione – ha detto -, perché non si ripeta più quello che non doveva succedere pochi giorni fa. I nostri servizi sociali conoscevano questa donna, ma l’ospedale San Giuseppe non ci ha avvisati quando è stata dimessa. Abbiamo una struttura apposita, in via Sammartini, per i senza dimora che vengono dimessi dagli ospedali e hanno bisogno di un periodo di convalescenza. Bastava una telefonata e ci saremmo attivati”. A mezzanotte molti dei partecipanti all’evento si sono fermati in piazza Santo Stefano per dormire nel sacco a pelo. Un modo per prendere coscienza di quel che vivono ogni notte decine di senza dimora e per sensibilizzare i cittadini e le istituzioni.

Redazione: Dario Paladini, Redattore Sociale, 16.10.2016
In foto: il momento del dibattito con Majorino, don Virginio Colmegna (Casa della Carità) e alberto Sinigaglia (Fondazione Progetto Arca) alla Notte dei senza dimora, 15 ottobre 2016

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