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Progetto accoglienza

Freddo, umidità, alimentazione inadeguata, solitudine: sono innumerevoli i fattori che minano la salute delle persone senza dimora. Chi ha bisogno di un intervento urgente viene trascinato in ospedale con un trattamento sanitario obbligatorio, ma dopo pochi giorni torna in strada e il malanno, quando non una malattia vera e propria, si cronicizza. Un problema personale ma soprattutto sociale, che Milano ha deciso di affrontare aprendo il suo primo centro di degenza e cura per senzatetto. La struttura, ricavata all’interno dell’ex scuola professionale di via Aldini 72, nel quartiere di Quarto Oggiaro, viene inaugurata oggi con 90 posti letto di cui 20 per la degenza anche diurna, gestiti dal personale e dai volontari della Fondazione Progetto Arca, in collaborazione con la fondazione Paoletti e l’associazione Milano in azione. Le prestazioni sanitarie, invece, saranno assicurate dal personale di Medici senza frontiere, che sarà presente 24 ore su 24.

“Per molti senza dimora, tornare in strada dopo un trattamento sanitario significa avere una ricaduta immediata delle condizioni di salute -dice Alberto Sinigallia, presidente della Fondazione Progetto Arca-: così, chi ha bisogno di cure maggiori per ristabilirsi, può venire da noi e stare qui per qualche giorno. Ma questo centro nasce anche per accogliere persone che, al mattino, devono uscire dagli altri dormitori pubblici e non sanno dove andare”. Oltre all’assitenza sanitaria, gli utenti hanno a disposizione anche uno spazio per la convivialità,con libri e giochi di società e, per chi professa la fede musulmana, anche una stanza allestita con tappeti per i momenti di preghiera quotidiana. “Le persone saranno accompagnate anche dai volontari della fondazione Paoletti e dell’associazione Milano in azione, presenti durante la giornata e la sera per la distribuzione dei pasti, preparati nei 3 centri cottura di Progetto Arca, che sfornano 1000 pasti al giorno e in cui lavorano anche 4 cuochi senza dimora che stanno seguendo un percorso di integrazione sociale”.

Il progetto, si diceva, viene inaugurato con 90 posti letto ma i 1500 metri quadrati della struttura consentiranno, al bisogno, di aumentare l’accoglienza durante l’inverno: “Abbiamo una task force di operatori pronti a intervenire in poche ore e, in caso di necessità, siamo pronti ad ospitare qui le brandine della Protezione civile e, eventualmente, offrire altri posti letto nei 14 centi anziani di Progetto Arca sparsi nella città” aggiunge Sinigallia. L’attuale bando, che nasce per gestire l’emergenza freddo, scade il 31 marzo. “Poi Palazzo Marino ne farà di certo un altro”, conclude il presidente di Arca, aggiungendo che si sta anche pensando di allargare l’accoglienza alle famiglie sfrattate: “Il problema degli sfratti, anche per morosità, provoca in poco tempo persone senza dimora, mettendo sulla strada anche i bambini”.

“Daremo la priorità ai più vulnerabili per fornire cure mediche gratuite 24 ore su 24 e differiremo i casi più gravi sul sistema sanitario nazionale -dice Loris De Filippi, presidente di Medici senza frontiere Italia-. La cosa singolare, per noi, è che per la prima volta dopo 13 anni di impegno ininterrotto per i migranti, anche quelli senza permesso di soggiorno, iniziamo un lavoro che prevede uno spettro più ampio. Il nostro sarà un piccolo team, con un coordinatore che è anche medico, affiancato da un altro medico (presente il mattino fino alle 11 e la sera fino alle 24, ndr) e da 4-5 infermieri che si daranno il turno e forniranno un’assistenza 24 ore su 24. Chi avesse bisogno di cure ulteriori sarà accompagnato in ospedali e strutture di secondo livello”.

Testo: Andrea Rottini, 18.12.012

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