“È stato registrato in data odierna alla Corte dei Conti ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Interno del 29 agosto 2012”. Così si legge nella circolare attuativa interministeriale licenziata oggi dal Viminale e dal Ministero del Lavoro. Come anticipato ieri, il testo approvato dalla Corte dei Conti non presenta novità rispetto alla bozza diffusa dai sindacati nei giorni scorsi. Quindi non si trovano ancora indicazioni relative alla presenza in Italia dal 31 dicembre 2011.
“Mi auguro che questo punto, il più delicato dell’intera procedura, sia chiarito prima del 15 settembre, in modo che sia chiaro agli interessati se la presentazione dell’istanza sia destinata a determinare la regolarizzazione del lavoratore o la sua espulsione”, ha dichiaratoSergio Briguglio, consulente del sito Stranieri in Italia (scarica il testo della Circolare). Restano poi gli squilibri per il trattamento riservato al datore di lavoro e al lavoratore. Il primo, una volta effettuata la domanda, in ogni caso sana il “nero”, anche nel caso in cui il lavoratore non si presentasse all’appuntamento in Prefettura. Al contrario, il migrante se non è accompagnato dal datore di lavoro fino al termine della procedura, torna nella clandestinità. Correndo di nuovo il rischio di venire espulso.
LE 30 DOMANDE DEL NAGA AL MINISTERO
Questo e altri 29 punti critici erano già stati segnalati al ministero con una lettera. A firmarla, agli inizi di agosto, il Naga, l’associazione che presta assistenza sanitaria e legale gratuita agli stranieri di Milano. Dal ministero non è mai giunta nessuna risposta.
Il timore maggiore è per la documentazione da presentare per dimostrare la propria presenza in Italia a partire dal 31 dicembre 2011. Al Naga, come nei sindacati, i volontari hanno un presentimento: “Sarà il punto debole di quest’anno – dice Nadia Bovino, dello sportello informativo – . Abbiamo già sentito persone che sostengono di sapere che è possibile comprare queste carte”. Il mercato nero delle domande, a quanto raccontano i migranti, è già cominciato.
“Durante la fase di domanda, il ministero farà più chiarezza, è sempre successo così con le sanatorie – prosegue Bovino -. I punti spinosi vengono riparati da circolari strada facendo”. Certo che i precedenti non sono a favore di questa regolarizzazione. Nella sanatoria del 1998, ad esempio, compariva una norma simile a quella inserita nel decreto 109 riguardo i documenti da presentare a riprova del proprio soggiorno in Italia. “Ci sono stati una valanga di contenziosi, alcuni risolti solo dopo anni”, ricorda Nadia Bovino. Dal ministero, però, si rivendica la ratio della norma: evitare che ci sia un improvviso flusso di immigrati dagli altri Paesi europei in Italia, per ottenere il tanto agognato permesso di soggiorno. “Questa giustificazione rischia di diventare un boomerang”, incalza Bovino.
MERCATO NERO DEI CERTIFICATI: COME DIFENDERSI
Martedì 11 settembre, dalle 21, assemblea pubblica organizzata dal Naga per aggiornare datori di lavoro e dipendenti sulle ultime novità. L’associazione prevede il pienone, vista l’affluenza consistente che c’è stata al primo incontro, il 31 luglio. I volontari allo sportello percepiscono molta confusione tra i lavoratori: “In molti hanno la ‘sindrome da click day’: pensano di dover essere tra i primi a fare domanda, il 15 settembre”. Il rischio è che compilino male i documenti o non si accorgano di non avere i requisiti. E i soldi versati non vengono rimborsati dallo Stato.
Con la sanatoria colf e badanti del 2009, agli sportelli Naga s’è visto di tutto: ricevute, appuntamenti in Prefetture inesistenti, nomi di datori di lavoro inventati. Per questo, l’associazione suggerisce ai migranti di rivolgersi ai patronati: “In questo modo, si è certi che la domanda venga spedita ed è possibile, quando si vuole, monitorare la situazione della propria procedura: “Chi spedisce materialmente la domanda è l’unico ad avere la password per verificare a che punto è”, conclude Bovino.
Testo: Lorenzo Bagnoli, 7.09.1012