“Penso spesso a questo bambino e ai suoi parenti che mi hanno picchiato. E mi chiedo: ma che educazione gli stanno dando? Basata sulla rabbia e la vendetta?”. Kal dos Santos, musicista, attore compositore e fondatore dell’associazione culturale Mitoka Samba, scandisce con calma le parole per raccontare quel che sta provando in questi giorni. Mercoledì 19 giugno, verso le sette di sera, in via Venini, un bambino lo ha indicato come colui che gli aveva dato uno schiaffo il giorno prima. Non ha fatto in tempo a dire che non c’entrava niente che tre uomini gli erano addosso. L’hanno preso a calci, pugni, ginocchiate, sbattendogli la testa sulle auto parcheggiate, strappandogli i capelli e cercando di derubarlo della borsa e del cellulare. Questa sera (venerdì 28), dalle ore 18.30, ci sarà un presidio in largo Fratelli Cervi (vicino al luogo del pestaggio) per esprimere a Kal solidarietà: suoneranno i Mitoka Samba, l’Orchestra di via Padova e la Banda degli Ottoni. “Mi hanno scritto decine di persone -racconta Kal-. Sono commosso. Ma anche un po’ stordito da questo clamore”.
“Non so bene che dire dei miei aggressori -aggiunge Kal-. Erano pieni di rabbia, ma anche persone comuni, probabilmente ignoranti, nel senso che nella loro vita nessuno li ha educati a rapporti umani che non siano basati sulla violenza”. Kal, prima di subire il pestaggio, stava per chiamare la polizia. “Avremmo potuto chiarire così che io non c’entravo nulla. Che io non picchio i bambini, che il giorno prima non ero in quel quartiere. Ma non mi hanno dato il tempo. Hanno pensato di farsi giustizia da soli. Volevano vendetta”. Un pestaggio che ricorda l’omicidio di Luca Massari, il tassista picchiato e ucciso a Milano nell’ottobre del 2010 dopo che aveva investito un cagnolino. “In questi giorni ho incontrato un’amica di quel povero tassista e mi ha abbracciato in lacrime”, racconta Kal.
Redazione: Dario Paladini, 28.06.013