Vi piacerebbe vivere in un zoo con i visitatori che vi lanciano caramelle e biscotti in cambio di una vostra apparizione e una fotografia ricordo? E’ quello che accade nelle Isole Andamane, in India, al popolo Jarawa.
A sfruttare l’immagine della tribù indigena sono prima di tutto i tour operator che organizzano veri e propri “safari umani” lungo la Andam Trunk road, la strada che attraversa la foresta abitata da questo popolo. Duecentocinquanta jeep al giorno, 200mila turisti l’anno, che rischiano di rompere un delicato equilibrio sociale e ambientale, oltre che ledere la dignità di 400 persone e mettere a repentaglio la loro salute. I safari umani infatti possono portare nella foresta malattie sconosciute a questo popolo come morbillo, varicella, virus influenzali, etc.
La denuncia, apparsa sulle pagine del quotidiano britannico “Observer” e testimoniata da un video (link, qui), vede coinvolta anche la polizia locale, colpevole di non far rispettare il decreto della Corte suprema indiana che dal 2002 ha ordinato la chiusura della Andaman Trunk Road e intimato di non chiedere tangenti alle agenzie di viaggio.
Contro questo sfruttamento anche noi, in Italia, possiamo fare qualcosa.
Primo: boicottare i tour operator e non organizzare viaggi nelle isole fino alla chiusura della strada incriminata.
Secondo: partecipare alla raccolta firme promossa da Survival International e sostenuta da Aitr, l’associazione italiana di turismo responsabile. Finora hanno partecipato, via Facebook e e-mail, oltre 3.300 persone, ma l’obiettivo per l’associazione che si occupa di difendere i diritti dei popoli tribali è di arrivare presto a 5mila: www.survival.it/petizioni/boicottaggio-andamane.
I tour operator alternativi e sostenibili cui affidarsi per conoscere l’India e i suoi abitanti ci sono: ve ne segnaliamo alcuni.
• NATURA DA VIVERE
Testo: Alice Biella, 29.5.2013