Farouk Benlhiba, tunisino, è tra i 12 componenti dell’imbarcazione Boats4People. Ha perso un figlio in mare nel febbraio 2011. Piange spesso e, anche a bordo della barca, cerca sempre un angolo in cui rifugiarsi in solitudine
USTICA – Gli occhi velati da una tristezza eterna, le mani che asciugano le lacrime, la sigaretta sempre accesa, il passo lento alla ricerca di angoli d’isolamento all’interno della piccola imbarcazione Boats4People. E poi lo sguardo perso, etereo, rivolto verso il mare, quel mare maledetto che ha strappato la vita ad Abdallah, suo figlio 17 enne, e al fratello di sua moglie, Mohammed. Farouk Benlhiba è uno dei 12 componenti dell’imbarcazione Boats4People, l’imbarcazione itinerante nei luoghi dell’immigrazione organizzata dall’Arci.
Era il febbraio del 2011 quando il figlio di Farouk decise di affrontare il viaggio in una delle tante carrette dei migranti per raggiungere Lampedusa. Partì da Zarzis. Da lì, avrebbe dovuto attraversare lo stivale e proseguire per la Francia, dove aveva amici e dove avrebbe potuto trovare lavoro. “Gli augurai buona fortuna, avevo paura di quello che poteva succedere, ma è stata una sua scelta e l’ho condivisa insieme a lui dicendogli di stare molto attento”. Ma l’11 febbraio in mare c’è stato un incidente. Una nave militare tunisina ha sfiorato la nave dei migranti. Il colpo è stato tremendo e i migranti, circa 130, sono finiti in mare. Molti sono riusciti a salvarsi, ma almeno una trentina non ce l’ha fatta. Tra questi c’era Abdallah. Farouk fa molta fatica a ricordare quei giorni disperati. “La notte non riesco a dormire – racconta con l’aria perennemente affranta e gli occhi lucidi – Sono molto stanco, ma voglio lottare affinché queste tragedie del mare non si verifichino più. Ho partecipato a questa iniziativa perché voglio sensibilizzare i governi a porre attenzione a questo tema, ma credo che risponderanno con il silenzio e non verremo ascoltati da nessuno”. Quello che chiede infine Farouk, è “una maggiore facilità di movimento, una maggiore facilità per ottenere il visto dai paesi africani verso gli stati europei”, visto che oggi “è praticamente impossibile ottenere un visto anche soltanto turistico”. Nel frattempo, l‘imbarcazione Boats4People ha raggiunto il largo di Ustica. L’arrivo a Palermo è previsto nella serata di oggi.
Testo: Jacopo Storni, per Redattore Sociale