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Stranezze del calcio

Un calciatore straniero, a campionato iniziato, non può cambiare squadra, a differenza invece di un giocatore italiano. Ecco perché la Massese, militante nel campionato di Eccellenza, rischia la decurtazione di 10 punti in classifica per aver preso nel corso del campionato da un’altra squadra un calciatore albanese. Il caso nasce da una segnalazione della formazione ‘nemica’ della Massese, il Pisa Sporting Club. Il giocatore in questione, come riporta il Tirreno di Massa, si chiama Jurgen Kabashi, ha 21 anni ed è albanese. Albanese ma praticamente italiano, visto che è arrivato a Massa con la famiglia quando aveva appena due anni. Dopo aver iniziato il campionato con la Pelli Santa Croce, a gennaio è stato ceduto alla Massese. Ma un giocatore straniero, secondo i regolamenti dei campionati dilettantistici, non può cambiare squadra a campionato in corso.


Il caso è alla Procura federale di Roma e al comitato regionale della Figc. Secondo il regolamento della Figc, come riporta ancora Il Tirreno, Kabashi non poteva essere né svincolato né trasferito, in pratica avrebbe dovuto concludere la stagione nel Pelli Santa Croce. La penalità di 10 punti viene calcolata in base alle partite giocate da Kabashi nella Massese (un punto a partita). Il 24 maggio la federazione si pronuncerà in merito al fatto.

Il caso solleva polemiche nella Lega Nazionale Dilettanti toscana. “E’ una regola che va rivista – dice a Redattore Sociale Fabio Bresci, presidente Lnd Toscana – perché oggi siamo in un mondo globale dove tutti abbiamo gli stessi diritti in quanto essere umani, indipendentemente dalla nazionalità”. “Talvolta – continua Bresci – questa legge serve per tutelare il migrante e il suo sfruttamento, ma altrettanto spesso la norma rischia di essere discriminante, penalizzante nei confronti dello straniero perché è una persona praticamente italiana, che vive qui da tanto tempo o che, addirittura, è nato in Italia”. Ed è questo il caso proprio di Kabashi, arrivato in Italia quando aveva appena due anni.

Testo: Jacopo Storni per Redattore Sociale

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