Solo tre anni fa via Padova, strada multietnica di Milano lunga 4 chilometri e mezzo, era nota per il coprifuoco imposto dalla Giunta Moratti dopo l’omicidio di Aziz, giovane egiziano. Ora vanta una festa, “Via Padova è meglio di Milano”, che, alla terza edizione, è organizzata da 70 associazioni, con la collaborazione di singoli cittadini e negozianti, e ha in programma oltre 110 eventi, tra spettacoli, mostre, incontri e laboratori. L’appuntamento è per sabato 19 e domenica 20 maggio, lungo tutta la via dove si alterneranno i diversi eventi (www.meglioviapadova.org). “La festa è ormai un consolidato laboratorio urbano a cielo aperto -spiega Fabrizio Panebianco, coordinatore dell’iniziativa-. Via Padova non è più vista solo come luogo con molti problemi, ma se ne iniziano ad apprezzare le potenzialità e la vitalità”.
La terza edizione è stata presentata alla stampa nella Casa della cultura islamica di via Padova 144, un ex garage all’interno di un cortile condominiale. Uno dei luoghi “critici”, soprattutto perché a Milano non esiste una vera e propria moschea. “La nuova Giunta Pisapia ha avviato una consulta -sottolinea Asfa Mahmoud, direttore del Centro-, ma chiediamo più coraggio. Non deve essere certo il Comune a costruire la moschea, ma lasci che siano le comunità a crearle. Non serve una sola grande moschea, piuttosto piccoli centri islamici di quartiere”.
La Festa di via Padova è il frutto del lavoro di decine di volontari. Le uniche risorse disponibili ammontano a 12.500 euro: 5mila avanzati dall’anno scorso, 4mila come contributo del Consiglio di Zona 2 e 3.500 da contratti di sponsorizzazione. Il Comune di Milano ha dato il suo patrocinio, ma non il contributo. “La rete di associazioni che organizza la festa è informale -sottolinea Fabrizio Panebianco-. Ed è autonoma rispetto alle parti politiche”.
LOCANDINA CON IL PROGRAMMA: in allegato
Testo: Dario Paladini, per Redattore Sociale
Foto: www.durchblick.it