La cittadinanza in virtù dello ius soli. Milano scrive ai 480 figli degli immigrati nati in Italia e residenti in città che hanno compiuto 18 anni nel 2011, invitandoli a chiedere il riconoscimento della cittadinanza italiana. È la prima tappa della campagna “Una finestra sui tuoi diritti” promossa dal tavolo G2 (italiani di seconda generazione) insieme all’amministrazione comunale. “L’inclusione sociale passa attraverso l’innovazione legislativa. In Italia non è ancora automatica la concessione della cittadinanza a chi è nato qui” dichiara Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali. “Il nostro Paese -continua l’assessore- è il fanalino di coda in Europa per i temi sull’immigrazione”. Ma il Comune milanese riserva già un colpo di scena. “Intendiamo modificare lo statuto per consentire agli stranieri regolari di partecipare ai referendum consultivi” annuncia Majorino. L’iniziativa inaugurata oggi, 21 settembre,c a Palazzo Marino si inserisce nella cornice nazionale della campagna “L’Italia sono anch’io”.
Una sollecitazione, più che un invito. “Se il ragazzo non fa richiesta delle pratiche per la cittadinanza entro il compimento dei 19 anni, deve aspettare altri dieci anni prima di diventare un cittadino italiano”, dice Seble Woldeghiorghis, coordinatrice della task force G2 che, oltre alla lettera che l’amministrazione invierà lunedì 26 settembre, sta lavorando ad altre iniziative per una Milano sempre più multietnica. La prima di queste riguarda il mondo della scuola. “Vogliamo dare vita a un ‘mentoring’ delle seconde generazioni -prosegue Woldeghiorghis- per educare gli studenti ai temi della cittadinanza attraverso le testimonianze di ragazzi nati in Italia da genitori stranieri”.
Anche il vocabolario non può più rimanere nella trappola del pregiudizio. “Realizzeremo un glossario rivolto a tutti, in particolare a chi riveste cariche pubbliche, utile a fare chiarezza sui termini che usiamo per descrivere le diverse realtà. Rom, ad esempio, non è il sinonimo di romeno. Oppure, ‘seconda generazione di immigrati’ non è corretto per riferirsi a chi è nato in Italia da genitori stranieri e non si è mai mosso da qui”, spiega Woldeghiorghis. Una volta pronto, il glossario verrà messo sul sito del Comune. Per finire, un Festival in programma la prossima primavera, che avrà come protagonisti i nuovi italiani.
Intanto, il gruppo G2 di Palazzo Marino ha attivato un indirizzo e-mail(unafinestrasuidiritti@comune.milano.it) a cui i ragazzi in attesa di diventare cittadini italiani possono inviare dubbi, riflessioni ed esperienze personali. Per qualsiasi informazione, è possibile contattare il Comune al numero 02.02.02.
Testo: Chiara Daina