ORE 6:30 – Controlli e multe ai condomini pasticcioni
Nel 2013 sono state ben 61.265 le multe fatte dall’Amsa ai condomini che hanno sbagliato a fare la raccolta differenziata. Gianpaolo è uno dei 20 accertatori dell’Amsa, che precedono i camion della spazzatura per controllare sacchi e cassonetti. È lui che sanziona se qualcosa non va. Iniziamo il giro da piazzale Loreto alle 6 del mattino. Al primo controllo troviamo un neon appoggiato ai sacchi della plastica: 200 euro di multa, è un rifiuto speciale. “Chi l’ha in casa deve portarlo nelle discariche comunali o può lasciarlo al negoziante che gli ha venduto il neon nuovo”, mi spiega. Poco più in là, in un cassonetto della carta c’è un sacchetto di plastica con dentro delle bottiglie di vetro: 50 euro di multa. Gianpaolo deve dimostrare che appartiene al condominio “incriminato”, altrimenti non può multare. Tra la carta scopre delle buste con tanto di via e numero civico del destinatario. Le fotografa perché sono la prova che il cassonetto appartiene a quel condominio. “Cerchiamo di usare il buon senso -aggiunge-. Se trovo una bottiglia sopra a tutta la carta non faccio la multa, potrebbe averla buttata qualcuno di passaggio”.
ORE 8:00 – Entro quest’ora il centro deve essere pulito
“Lo stress per il traffico è uno degli aspetti più brutti del nostro mestiere”, racconta “il Puma”, addetto alla raccolta con alle spalle ormai oltre 20 anni di lavoro in strada. È in servizio insieme a Roberta, autista di uno dei camion più grandi, che aggiunge: “Ci sentiamo un po’ l’ultima ruota del carro. La gente si lamenta perché diamo fastidio o perché facciamo rumore”. Entro le 8 del mattino devono raccogliere la spazzatura nelle vie del centro, poi tocca alla periferia. Per le 11 il lavoro deve essere finito. Si fa tutto in fretta: man mano che passano i minuti, infatti, il traffico aumenta e così l’impazienza degli automobilisti quando trovano la strada intralciata da uno dei camion dell’Amsa. Si sceglie questo mestiere perché è un lavoro sicuro: quasi tutti all’Amsa hanno un contratto a tempo indeterminato. Età media 45 anni. Su 3.291 dipendenti, le donne sono 295 mentre gli stranieri 123. Due su tre hanno la licenzia media. “All’inizio lo stipendio è intorno ai mille euro al mese -spiega Giovanni Faraci, delegato Cisl-. Dopo una ventina d’anni di servizio si arriva a 1.400 euro. Ci vorrebbero almeno 80 dipendenti in più su Milano”.
ORE 11 – Termina la raccolta dei rifiuti nelle strade di periferia
Verso mezzogiorno i camion dell’Amsa hanno finito di portare i rifiuti negliimpianti di trattamento. Il vetro a Muggiano (periferia sud ovest della città), dove viene pulito, sminuzzato per essere poi venduto alle vetrerie. Plastica e carta nel centro di via Zama, dove vengono pressate e inviate ai consorzi che si occupano di riciclo dei rifiuti. L’umido viene ceduto all’impianto di compostaggio di Montello, in provincia di Bergamo. Anche dallo spazzamento delle strade si riesce a recuperare qualcosa: sabbia e ghiaia. Nel 2012 ben 6.843 tonnellate, rivendute poi nel settore edilizio. Solo i sacchi della spazzatura indifferenziata finiscono nell’inceneritore: per ora sono ancora la parte più consistente dei rifiuti, pari al 57,1%.
ORE 12 – Solo la spazzatura indifferenziata finisce nell’inceneritore
Dall’alto della vetrata scorgo due puntini che si muovono. Sono uomini in tuta bianca che si arrampicano su montagne di spazzatura nella grande vasca, lunga 120 metri e larga 15, in cui i camion scaricano i rifiuti non riciclabili, quelli del sacco dell’indifferenziato. I due operai stanno riparando uno dei due ragni (in gergo, tramogge di carico) che schiacciano, rimescolano, strapazzano e buttano i rifiuti in uno dei tre grandi forni, dove la temperatura è intorno ai mille gradi. L’inceneritore di Milano, detto “Silla 2”, è a Figino, frazione al confine con Rho e Pero. Ogni giorno brucia circa 2mila tonnellate di immondizia. Non si sentono odori, né dentro né fuori dall’impianto. La sua ciminiera, alta 120 metri, sbuffa in continuazione fumi depurati: contengono quantità di acidi e polveri inferiori ai limiti consentiti dalle leggi italiane. Con il calore prodotto dai forni vengono riscaldate 20mila famiglie del quartiere Gallaratese, i capannoni della Fiera e i comuni di Rho e Pero. Silla 2 produce anche energia elettrica, per circa 130mila famiglie. Delle migliaia di tonnellate bruciate, il 2% diventa cenere, che viene smaltita come rifiuto pericoloso in Germania. Ultima tappa della spazzatura milanese.
Redazione: Dario Paladini, Terre di mezzo street magazine n°046, marzo aprile 2014.