“Presìdi dell’esercito nelle strade? Penso che la risposta migliore venga dall’esperienza di via Padova, dove ormai si è creato un presidio della comunità, con associazioni e cittadini che si prendono cura del quartiere”. Fabrizio Panebianco è il portavoce dell’associazione “Via Padova è meglio di Milano”, nata il 13 febbraio scorso, e che organizza per il 25 e 26 maggio la quarta edizione dell’omonima festanel quartiere più multietnico di Milano (ci abitano circa 40mila persone, una su tre di origine straniera). E’ nata prima la festa, grazie all’impegno delle associazioni della zona, che si è poi trasformata in un’associazione, che conta oggi 80 soci, di cui metà singoli cittadini. “Ma per l’evento si stanno impegnando anche molte realtà che non fanno parte dell’Associazione, come le scuole, le parrocchie e la biblioteca”, aggiunge Panebianco. “Dopo il grave episodio di Niguarda si è tornati a parlare di sicurezza. Anche in via Padova ci sono stati gravi episodi di violenza. I problemi non sono scomparsi -sottolinea-, ma il modo migliore per affrontarli non è mostrare i muscoli, ma lavorare ogni giorno perché il quartiere sia vissuto al meglio”.
Quest’anno il programma della festa di via Padova, presentato questa mattina nel Centro islamico, prevede 130 eventi (www.meglioviapadova.it). Ce n’è per tutti i gusti: 40 appuntamenti di arte, 34 spettacoli musicali e teatrali, 18 eventi sportivi, 25 per bambini, 24 su tematiche ambientali, 16 di animazione, 13 di gastronomia, 4 proiezioni, 4 di riscoperta della storia della via, 9 dibattiti e letture e 2 momenti di spiritualità. “Inoltre per la prima volta c’è stata una massiccia adesione dei negozianti -aggiunge Panebianco-. Che allestiranno delle bancarelle fuori dai loro negozi”. Molti degli eventi si svolgeranno nei cortili,aperti a tutti durante la Festa. “Sono il cuore e la storia di via Padova”.
La via non sarà chiusa al traffico: “Vogliamo che via Padova si mostri per quello che è ogni giorno. Non ci interessa organizzare un evento speciale, la Festa mostra le tante cose belle che ci sono in questo quartiere”. Il tutto con un budget “da economia di guerra”: nelle casse dell’associazione ci sono infatti solo 3mila euro. I costi della Festa si aggirano intorno ai 30mila euro. Dal Comune di Milano e dal Consiglio di zona non sono arrivati fondi. “In buona parte li metteranno le associazioni e i cittadini che si sono coinvolti -sottolinea Panebianco-. Non nascondo comunque una certa preoccupazione sul futuro dell’associazione e della festa stessa”.
Redazione: Dario Paladini, 15.05.2013