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La retromarcia di Formigoni

Formigoni fa marcia indietro. Ieri abbiamo rivelato che la Regione Lombardia aveva modificato le norme sulle esenzioni alle spese farmaceutiche e alle visite specialistiche per cassintegrati, disoccupati e lavoratori in mobilità. Una modifica decisa il 25 ottobre e che sarebbe dovuta entrare in vigore il primo novembre, costringendo circa 350mila persone a recarsi agli sportelli Asl per autocertificare di nuovo la propria condizione lavorativa. Il problema è che nessuno ne sapeva nulla, la maggior parte l’avrebbe scoperto andando dal medico di famiglia. Su pressione della Cisl, l’assessorato alla Sanità ha sospeso per ora il provvedimento.“Apprendiamo con soddisfazione questa decisione dell’assessore Melazzini -commenta Ugo Duci, segretario Cisl Lombardia-, nonché quella di adottare a breve un provvedimento modificativo in accoglimento delle richieste avanzate dalla Cisl”. La Cisl chiede infatti di togliere il limite di reddito familiare (20mila euro) oltre il quale non si ha più diritto all’esenzione, introdotto dalla nuova delibera e che prima non c’era.

Redazione: Dario Paladini, 31.10.2012

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Lo sgambetto di Formigoni

È quello che ha fatto a cassintegrati e disoccupati: dal primo novembre dovranno recarsi alle ASL per riottenere l’esenzione su farmaci e visite specialistiche. Ma nessuno lo sa.

Tra le 129 delibere votate il 25 ottobre in fretta e furia dalla nuova Giunta regionale lombarda, guidata da Roberto Formigoni, ce n’è una che costringerà 350mila tra disoccupati, cassintegrati e lavoratori in mobilità a fare lunghe file agli sportelli delle Asl. Dal primo novembre, infatti, le esenzioni alle spese farmaceutiche e alle visite specialistiche di cui avevano diritto non sono più valide. Ciascuno di loro dovrà di nuovo autocertificare la propria condizione lavorativa. Peccato che nessuno, o quasi, lo sappia. Abbiamo fatto un veloce giro su internet e la notizia compare solo sui siti delle Asl di Sondrio, Bergamo e Milano2. Da giovedì chi si recherà dal medico di famiglia scoprirà che dovrà rifare le pratiche per ottenere l’esenzione.

I sindacati sono già sul piede di guerra, perché la nuova giunta Formigoni ha anche introdotto un limite di reddito per usufruire delle esenzioni: non ne hanno più diritto, infatti, coloro che hanno un reddito familiare pari o superiore a 20mila euro annui. “Non è chiaro, però, se il reddito va calcolato sull’ultima dichiarazione dei redditi, che può essere precedente rispetto alla perdita del lavoro, oppure sul reddito al momento in cui ci si reca all’Asl – spiega Ugo Duci, segretario Cisl Lombardia -. Abbiamo scritto alla Giunta per chiedere la sospensione del provvedimento e ci aspettiamo una risposta in tempi rapidi”. Anche perché il tempo stringe e si rischia il caos. Abbiamo contattato l’assessorato alla Sanità, ora guidato da Mario Melazzini, e ci hanno risposto che il nuovo regime delle esenzioni è stato deciso su segnalazione di diverse Asl, prima fra tutte quella di Monza, dove capitava spesso che ad usufruirne fossero mogli di imprenditori iscritte alla lista di disoccupazione nonostante fossero casalinghe. Non specificano quanto fosse consistente il fenomeno, ma tanto è bastato per far approvare la modifica del codice e il limite di reddito. Per la Regione, in ogni caso, tra i cassintegrati e i disoccupati che meritano di avere l’esenzione, nessuno sarà escluso.

Redazione: Dario Paladini e Lorenzo Bagnoli, 30.10.2012

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