Nelle tre scuole materne del centro storico di Borgomanero, in provincia di Novara, non c’è posto per una quarantina di bambini. E sono tutti stranieri. Il Consiglio di circolo ha infatti deciso di dare la precedenza agli alunni con cittadinanza italiana. Per gli altri, l’unica alternativa è quella di frequentare le scuole materne sparse nelle diverse frazioni del Comune. “Sono troppo lontane, non tutti possono accompagnare i figli in auto e finiscono per rinunciarvi” sottolinea Mbacke Khady, presidente dell’associazione Donne per l’integrazione, che sta sostenendo la battaglia delle famiglie i cui figli sono esclusi. Oggi uno dei genitori, L.D., sostenuto dall’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi), ha presentato al Tribunale di Novara una denuncia per discriminazione contro la direzione didattica di Borgomanero. Secondo gli avvocati Alberto Guariso e Massimo Pastore la delibera incriminata è innanzitutto contraria all’articolo 34 della Costituzione che stabilisce che “la scuola è aperta a tutti”. Per questo chiedono che il giudice intervenga con una procedura d’urgenza e ordini alla direzione didattica di Borgomanero di revocare la delibera.
Nel ricorso i due legali sostengono che quanto sta succedendo a Borgomanero è contro anche a diverse norme della legislazione italiana, europea e internazionale. In particolare si stanno violando l’articolo 38 del testo unico sull’immigrazione (dlgs 286/98), in cui si prevede che “i minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico”, e l’articolo 45 del regolamento di attuazione del testo unico sull’immigrazione che specifica che “i minori stranieri hanno diritto all’istruzione nelle forme e nei modi previsti per i cittadini italiani“. I bambini sono poi tutelati dalla Convenzione di New York sui diritti del fanciullo e dalla Convenzione contro la discriminazione nell’educazione adottata dall’Unesco che “prevedono l’obbligo di accordare la parità di trattamento tra stranieri e cittadini in materia di accesso all’istruzione”, scrivono i legali. Infine c’è la Carta europea dei diritti fondamentali. Guariso e Pastore precisano inoltre che la scuola dell’infanzia “seppur non obbligatoria” fa parte “del sistema scolastico nazionale” e pertanto una direzione didattica non può rifiutare l’iscrizione di un bambino, anche se è straniero.
Nel comune di Borgomanero le scuole materne sono sei. Il problema di sovraffollamento esiste solo in quelle di corso Roma, via delle Scuole e Pascoli. “Non vogliamo discriminare nessuno – replica Teresa Valsesiail dirigente scolastico -. È solo un problema di spazi. Abbiamo chiesto alla Regione Piemonte di poter istituire una sezione in più nelle scuole nel centro del paese. L’altra soluzione è che il Comune istituisca una navetta per il trasporto dei bambini nelle frazioni. A quel punto toglieremmo il criterio della cittadinanza e ne adotteremmo altri per evitare che i bambini stranieri siano tutti concentrati nelle scuole nelle frazioni”. Il dirigente scolastico ha anche chiesto un parere giuridico all’Ufficio scolastico provinciale sulla legittimità del criterio della cittadinanza, che nella delibera contestata è esteso anche alle scuole elementari. “Non sono un avvocato mi rimetto al giudizio degli esperti, se è contro la legge lo togliamo -conclude-. Alle elementari non rifiutiamo nessuno comunque”.
I genitori annunciano di voler denunciare il caso alla Commissione europea. “Come posso spiegare a mio figlio che non potrà andare a scuola solo perché mia moglie ed io siamo di origine romena? Lui è nato in Italia così come la maggioranza dei bambini esclusi” aggiunge uno dei genitori Cojocaru Bogdan.
Testo: Dario Paladini, per Redattore Sociale