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Milano, il Comune accoglie la richiesta dei rom

MILANO – È la prima volta che il Comune di Milano accoglie le richieste di un gruppo di rom di un campo abusivo. È successo questa mattina. Era previsto infatti lo sgombero della baraccopoli sorta in via Bonfadini. Alle 8.30 sono arrivati gli agenti della polizia locale e il comandante Tullio Mastrangelo ha iniziato la trattativa con i circa 400 rom che abitano nelle baracche a ridosso della ferrovia. I rom hanno chiesto ancora un mese di tempo, sostenendo che la maggior parte di loro tornerà in Romania per le feste di Natale. Alla fine il Comune ha accettato la richiesta e potranno rimanere in via Bonfadini fino al 12 dicembre.

Ieri contro l’ennesimo sgombero si era schierata la Consulta rom e sinti di Milano. “Come è possibile che da una parte il Comune lanci una raccolta indumenti per il piano antifreddo per i senza dimora e dall’altra si distruggano le baracche dei rom? Per caso i bambini rom non sentono il freddo?” aveva detto Djana Pavlovic portavoce della Consulta. 

Nel campo abusivo di via Bonfadini si sono concentrate famiglie che hanno subito in questi anni diversi sgomberi. “Sarà anche questo illegale -aveva sostenuto Djana Pavlovic-, perché non c’è nessuna ordinanza e perché il Comune non offre una sistemazione alternativa, come prevedono le norme internazionali”. La Consulta rom e sinti ha più volte chiesto alla Giunta Pisapia una moratoria degli sgomberi. “Vengono cacciati via di continuo -sottolinea-. Siamo di fronte ad una persecuzione. Il Comune si fermi, dialoghi con queste persone che da anni vivono a Milano e cerchi con loro le soluzioni”. 

Inoltre il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittimo il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri del 21 maggio 2008 con cui è stato varato il Piano nomadi a Roma e Milano. “Sono pertanto nulli tutti gli atti che il Prefetto e il Comune di Milano hanno deliberato in base alla cosiddetta ‘emergenza nomadi’ -spiega Djana Pavlovic-. E ora l’assessore alla sicurezza Marco Granelli dovrebbe avere almeno la prudenza di sospendere gli sgomberi”.

Testo: Dario Paladini, per Redattore Sociale

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