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Da Genova al nucleare: 10 anni di movimenti

MILANO – Dieci anni dopo, il Social Forum che ha dato vita alle proteste di Genova è ancora vivo. Cambiano le forme, ma spesso non le persone e l’humus culturale di riferimento: i “movimenti” ci sono ancora. E non mancano i casi in cui hanno fatto breccia nella politica, con risultati eclatanti come l’ultimo referendum su acqua e nucleare del 12 e 13 giugno, o le campagne elettorali per le amministrative a Napoli e a Milano. È questa l’opinione di Donatella Della Porta, docente di sociologia all’European university institute di Firenze e direttrice del progetto Democracy in Europe and the Mobilisation of the Society (Demos), che ha come oggetto di studio le forme di partecipazione democratica “dal basso”. 

A dieci anni di distanza “c’è una forte continuità -afferma la professoressa- anche nel modo di agire, nell’attingere a un bacino di persone molto ampio”. Lo stile è differente, meno centralizzato e più spontaneo, senza controproposte o contromanifestazioni. Per essere efficaci, infatti, i movimenti devono agire su “innovazione ed effetto sorpresa”. I social network, poi, hanno segnato la storia recente dei movimenti: “Perché per esistere hanno bisogno di comunicazione – continua Della Porta – nel modo più orizzontale e  a buon mercato possibile”: proprio i tratti fondamentali di Facebook e Twitter. Ma le mobilitazioni non sono solo in rete: “Hanno bisogno di reticoli personali radicati sul territorio, di esperienze forti che uniscano”. Così, in Egitto, è piazza Tahrir il cuore della rivolta. La comunicazione virtuale, però, ha il vantaggio di essere leggera e di aggirare il muro della censura: “Non si può negare il ruolo assunto dalle nuove tecnologie, ma non si può pensare che siano tutto. Non sono alternative, continuano a convivere entrambe”.

Ma che cosa hanno capito i partiti dei movimenti degli anni 2000? “Resta ancora una distanza ampia –risponde Donatella Della Porta– anche per la forma ‘leggera’ in cui si sono evoluti i partiti”. Eppure il referendum del 12 e il 13 giugno e i risultati di Pisapia e De Magistris alle Comunali 2011 hanno visto la base protagonista più dei partiti: “Il centrosinistra – commenta Della Porta – si è reso conto dell’importanza dei movimenti, anche non in maniera strumentale e inizia a dare loro maggiore legittimità”. Con alcuni distinguo: “La politica continua a essere sorda alle richieste della No Tav”. Il caso del G8 di Genova insegna che il sistema politico, a volte, è ancora in grado di fare quadrato per difendersi. Senza accettare chi, dalle piazze, chiede riforme e cambiamento.

TESTO: Lorenzo Bagnoli per l’agenzia Redattore sociale 

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